Acustica Nicastro

Il rumore rappresenta oggi uno dei principali fattori di peggioramento della qualità della vita negli ambienti urbani

Per meglio comprendere quale sia l’impatto dell’inquinamento acustico sulla salute della popolazione esposta negli ambienti di vita, è necessario partire dal concetto di "salute" definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1948: “la salute non è la sola assenza di malattia o infermità, ma è uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale”.

C’è una notevole evidenza di effetti negativi del rumore sull’umore e sul sonno, sulla capacità di apprendimento, sulla comunicazione, sull’apparato cardiovascolare e sulla diminuzione dell’udito.

Per far fronte a tale rilevante causa di inquinamento, è previsto un articolato quadro normativo, costituito dalla Legge Quadro n. 447/95, corredata dai relativi disposti attuativi e dalle leggi regionali di recepimento, nonché dal D.Lgs n.194/05, il quale recepisce la Direttiva Europea 2002/49/CE.

La regolamentazione relativa ai limiti di emissione acustica all’interno dei territori comunali generata da attività produttive, commerciali, da infrastrutture, da eventi pubblici (escluse le attività del privato) è realizzata mediante lo strumento della classificazione acustica comunale. Esso consiste nella suddivisione del territorio comunale in aree acusticamente omogenee anche in relazione al piano regolatore generale. L'obiettivo del piano di classificazione acustica (comunemente chiamato "zonizzazione acustica") è quello di prevenire il deterioramento di zone acusticamente non inquinate e di fornire un indispensabile strumento di pianificazione dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale.

I parametri fondamentali del Piano di Classificazione Acustica sono stati introdotti dalla legge quadro sull'inquinamento acustico n. 447/95 e definiti dal DPCM 14/11/97:

  • valore limite di emissione: descrive il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa (nella pratica si valuta il rumore negli spazi utilizzati da persone e comunità);
  • valore limite di immissione: descrive il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori (es. in prossimità della facciata). Essi sono suddivisi in limiti assoluti e differenziali. I limiti assoluti sono limiti da non superare in prossimità dei ricettori, i limiti differenziali sono valori da non superare all’interno delle abitazioni e si riferiscono alla differenza tra il livello di rumore immesso all’interno dell’abitazione e il livello di rumore residuo;
  • valore di attenzione: rappresenta il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana e per l'ambiente;
  • valore di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge.

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